Il Castello di Nicosia domina sulla città dall’alto di monte San Giorgio, un’imponente rocca di oltre 800 metri di altezza. Ha origini antiche, alcuni reperti risalenti al VII a.C. sono stati ritrovati nel suo perimetro. Fu probabilmente un centro bizantino poi conquistato nel 1062 dal conte Ruggero che ne fece una fortezza. Così rimase anche in seguito durante le dominazioni di Svevi, Angioini e Aragonesi, mentre durante il regno dei Borboni il castello fu utilizzato come carcere. In seguito, dopo l’Unità d’Italia, il carcere fu trasferito e la fortezza definitivamente abbandonata.
Salendo attraverso una stretta viuzza si arriva al ponte normanno lungo 80 metri, protetto da merlatura e fiancheggiato dai resti di due torri di guardia. Nel bastione è presente un arco a sesto acuto d’ingresso. Sul lato interno, invece, l’arco è rotondo e reca uno stemma nobiliare normanno. Attraverso questa porta è possibile raggiungere l’entrata principale del castello e la sua solida cinta muraria.
Dal ponte, salendo per uno stretto sentiero, si raggiungono i resti del Castello Grande, che in origine era composto da quattro torri dove risiedevano i soldati. Sotto il ponte si trova la Grotta di Nigrò (grotta del morto, in greco), una tomba inesplorata protagonista di alcune leggende popolari.
Sempre dal ponte si raggiunge il Castello Piccolo, il Castelletto, dimora del castellano e della sua famiglia, che è composto da tre torri, due cisterne che erano usate come serbatoi, e una meridiana ricavata dalla roccia.
Oggi è possibile vedere buona parte delle fondamenta della cinta muraria e delle torri, il ponte, la meridiana e alcune scalette.