Nicosia, il cui nome significa forse città di San Nicolò, venne probabilmente edificata al tempo della dominazione bizantina nell'isola e della conseguente diffusione del Cristianesimo orientale, tra il VI e l' VIII secolo, nascendo come luogo fortificato dei cristiani del Val Demone. Non verificabili sono le mitiche ipotesi di origini greco-romane,che chiamerebbero in causa le tre antiche città scomparse di Erbita, Engio ed Imacara, accomunate dall'aver dovuto subire i tanti soprusi e le ingiustizie del rapace pretore romano Verre, contro il quale, unite ad altre città siciliane, nel I sec d.C., intentarono causa sotto il patrocinio di Cicerone, che proprio in quell'occasione, scrisse le famose Verrine. Mancano, purtroppo, scavi archeologici che accertino le ubicazioni di tali città nei dintorni dell'attuale Nicosia. Secondo il nobileFalco del XVII° sec., tuttavia, gli Erbitesi, stanchi di sopportare le innumerevoli angherie di Verre,avrebbero abbandonato la propria città, spostandosi sino al colle del Castello per edificare le nuove proprie case, diventando addirittura il gruppo di maggioranza tra gli abitanti e chiamando il nuovo agglomerato urbano Erbita Nuova, in ricordo della propria città, decaduta e lasciata alla plebe. Lo studioso Stanislao Pontorno, invece,localizzerebbe la città di Imacara, ricordatada Cicerone, Plinio eTolomeo, nell'attuale contrada Vaccarra, dove varie testimonianze e reperti - purtroppo dispersi - avrebbero attestato
l'esistenza di una antica città distrutta e di un monastero benedettino. Secondo quest'autore, dopo il terremoto che nel 1169 rase al suolo Catania, Lentini e probabilmente Imacara, gli abitanti superstiti si sarebbero rifugiati a Nicosia, appunto nel quartiere della Vaccarra. In tale quartiere, come unico
resto del monastero benedettino,sopravvive, in mezzo al verde della campagna,la chiesetta di S. Maria della Vaccarra,con i suoi affreschi bizantini all'interno. Vi è poi chi ritiene si possa identificare il paesaggio roccioso nicosiano e le sorgenti che dalla roccia del Castello scendono a
bagnare i Pozzi Gurri, con la città greca di Engio, descritta dallo storico Diodoro Siculo. Appare certo che non sia stata edificata dagli Arabi,i quali generalmente imponevano denominazioni nella
loro lingua (come nei casi di Castrogiovanni,Calascibetta, Caltagirone, ecc).Il Nome "Nicosia" sembra, invece,proprio più legato ad origini greco-binzantine.