Cerami, è situato sul versante meridionale dei Nebrodi, immerso nel verde incontaminato, a poco più di 1000 m s.l.m.
Nella Chiesa di S.Benedetto si possono ammirare una scultura del Gagini e una tela del Velasquez.
Sul monte che domina le sottostanti case è stata ritrovata un'antica necropoli.
L'immagine di un leone scolpito sulla roccia fa da guardiano all'abitato sottostante.
Da Portella dell'Obolo (1503 m) si raggiunge la sorgente Nocita, un'area attrezzata e gestita dall'Azienda Forestale, ci si immerge nel verde dei boschi, dove godere rilassanti giornate.
Speciali tramonti si possono ammirare dall'immensa mole rocciosa e dai boschi delle Caronie, il patrimonio boschivo, ricco ed esteso, conta una moltitudine di querce, castagni e agrifogli. In queste aree trovano il loro abitat il coniglio selvatico, il falco pellegrino, la pernice e la poiana.
La "Gemma tra i monti", come è stato definito Cerami, è l'unico centro dell'ennese compreso nel "Parco naturale regionale dei Nebrodi".
Un centro rurale, che non ha cambiato la sua economia agricola, causata, anche, della lontananza delle vie di grande comunicazione e dagli itinerari turistici.
Il paesaggio è spesso sferzato, in inverno, dal vento di tramontana; la neve regolarmente lo imbianca.
La popolazione, oggi, è ridotta a circa 3000 abitanti.
Diverse le sorgive che contribuiscono ad alimentare il fiume Cerami, che dopo essere confluite con le acque del Salso, vengono versate nell'invaso artificiale del Lago di Pozzillo, in territorio di Regalbuto.
Ben cinque mulini ad acqua erano funzionanti. L'ultimo, il "Mulino Grande" è stato in piena attività fino agli sessanta. 
La fiera del bestiame si svolge annualmente il 25 agosto.
La Settimana Santa è caratterizzata da tradizionali canti. Il più noto:'Popule Meus', rievoca la passione di Gesù Cristo.
In contrada Raffo si possono ammirare i resti della necropoli greca, in località Raghali ruderi di epoca bizantina.