Non si hanno notizie certe sulla nascita di Aidone. La tradizio ne vuole che nell’862 sia stata conquistata dagli Arabi e all’arabo si fa risalire l’etimologia dello stesso nome Aidone, che in quella lingua suonerebbe “fonte d’acqua”. Agli Arabi si attribuisce l’introduzione, nella contrada Baccarato, dell’allevamento del baco da seta e la costruzione del Castello e di alcune moschee, trasformate poi in chiese cristiane.

La storia più antica potrebbe essere conosciuta solo con scavi archeologici sistematici, quella, invece, ben documentata ha inizio con la conquista normanna della Sicilia nel 1061, quando Ruggero d’Altavilla vi condusse una colonia formata in gran parte da gente proveniente dall’Italia Settentrionale, l’antica Lombardia, come testimonia la presenza del singolare dialetto, che gli studiosi antichi chiamarono ‘lombardo-siculo’ e i moderni ‘gallo-italico’. All’epoca medievale risale il definitivo assetto urbanistico di Aidone con il centro situato nell’odierna piazza Umberto, da cui si dipartono a raggiera le principali strade cittadine.

I Normanni fortificarono il Castello, costruito in posizione strategica a controllo delle maggiori vie di comunicazione della Sicilia centrale, permisero agli Aidonesi di edificare un tempio in onore del loro compaesano Papa Leone II (682), nell’anno in cui fu proclamato santo (1090), e costruirono la chiesa di Santa Maria Lo Plano (1134), poi La Cava, nel luogo occupato, secondo la tradizione, dal cimitero saraceno.

Da questo momento le vicende di Aidone si confondono in quelle della storia siciliana; singolari aneddoti, monumenti e toponimi continuano a testimoniare la presenza nella nostra cittadina di tutti i conquistatori succedutisi sul suolo siciliano: Svevi (1194-1267), Angioini (1267-1282), Aragonesi (1282-1412), Castigliani (1412-1516), Austriaci (1516-1700), Borboni (1700-1860).

Durante la dominazione aragonese Aidone venne data in qualità di feudo a Manfredi Chiaramonte.  Il potere passò nel 1296 al conte Enrico Rosso e nel 1373 a Bartolomeo Gioieni, la cui famiglia mantenne la feudalità fino al 1812.

Il Cinquecento e il Seicento, nell’ambito della ricristianizzazione dell’isola, seguita alla Controriforma, videro l’arrivo di vari ordini monastici. Carmelitani, Domenicani, Cappuccini, Minori Conventuali, Paolotti, Domenicane che arricchirono il paese di conventi e chiese e segnano la nascita di numerose confraternite, nonché di riti e di feste religiose che si protraggono ancora ai nostri giorni.
Aidone partecipò attivamente ai moti risorgimentali del 1848 con una compagnia della guardia nazionale, e un aidonese, Filippo Cordova, la rappresentò al Parlamento Siciliano; con la liberazione e l’annessione al Regno d’Italia, Aidone diede al nuovo Stato il suo contributo di uomini eminenti tra cui lo stesso Filippo Cordova che, eletto deputato al primo Parlamento, fu nominato da Cavour nel 1861 Ministro dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio e nel 1862 Consigliere di Stato, e che, fino alla sua morte, avvenuta nel 1868, ricoprì incarichi prestigiosi.