La chiesa San Basilio sorge sulla piazza della Repubblica accanto al palazzo comunale. Fu costruita al principio del 700 su quella cinquecentesca. E ignoto il nome dell'architetto che si rià o schemi di moda a quel tempo nell'architettura siciliana. Per l'importanza del luogo ha preferito dare un andamento curvilineo alla facciata che è ricca di motivi architettonici ed è divisa in tre piani. Un fascio di colonne e di pilastri affiancano la porta maggiore ed imprime una tensione verso l'alto così rapida da dare l'impressione di volersi elevare verso il cielo. Il prospetto è fiancheggiato dall'alta torre campanaria (50 m) che fa da raccordo tra la facciata e il resto della costruzione, assumendo l'aspetto di una grandiosa quinta scenografica che si apre sullo spazio esterno. Il pilastro sul lato opposto lascia intuire che la torre avrebbe dovuto essere accompagnata da una torre gemella. La chiesa è costituita da una sola vasta navata che si apre sulle cappelle laterali. L'interno colpisce per la sua vastità (lungo 65 m) e presenta pareti nudi di un bianco assoluto e delicatamente ornate da stucchi dorati. L'intero spazio movimentato da altari, è illuminato da grandi finestre poste simmetricamente sulle cappelle in modo da dare una illuminazione costante a tutta la chiesa. Sopra l'altare domina un organo settecentesco rivestito in oro zecchino; a rafforzare questa attrazione interviene la luce, che crea un effetto di solenne e raccolta teatralità, che trasforma lo spazio in una principesca sala di ricevimento, sovrapponendo una cornice mondana e sociale alla celebrazione dei riti. Da notare, all'ingresso, i due angeli acquasantiere di marmo bianco di Carrara e il pavimento di marmi policromi della fine dell'800. Molto pregevoli sono i 14 quadri della via Crucis, dipinti nel '600 e recentemente restaurati. A destra il maestoso altare di S. Vito alto oltre 10 metri, ricco di colonne di marmo rosso con venature bianche; di fronte si trova l'altare del SS. Sacramento che ripete lo stesso schema di quello di S. Vito. Nella cappella accanto all'altare di S. Vito si conservano le reliquie del santo contenute in un'arca d'argento del 1547. In sacrestia si trova l'opera più pregevole della chiesa: la "SS. Trinità con S. Giovanni de Mata che riscatta degli schiavi" del tardo '500.