Nel 1585 i padri cappuccini vennero a Regalbuto e posero la loro fede dove sorge la chiesa dedicata a San Vito; accanto ad essa si trovava una fonte miracolosa che il santo aveva fatto scaturire dal terreno. La Sicilia ha in questo periodo un'architettura nella quale confluiscono culture arabe, bizantine e occidentali-tipico esempio è questo edificio dalle forme povere e umili caratterizzato da tre navate nel mezzo di due file di colonne con capitelli e basi diverse fra loro unite da arcate. La facciata presenta una semplicità che appare come una traduzione in volgare del più nobile stile architettonico siciliano. Questa caratteristica è evidenziata maggiormente dal portale in pietra locale con i suoi fregi e intagli di tono popolaresco che chiudono l'architrave. La luce penetra da una serie di finestre situate nella navata maggiore e da una finestra aperta nella stessa facciata; successivamente i frati cappuccini costruirono un'altra apertura. in pietra grigia di gusto barocco. Il presbiterio è la parte più rimaneggiata dell'intero edifìcio: solo in esso infatti permangono i più tardi apporti barocchi fatti eseguire dai frati; si può comunque dire che la chiesa di San Vito conserva l'aspetto originario. Accanto alla chiesa i frati costruirono il loro convento che funzionò sino agli inizi del '900, anche da lazzaretto; oggi di esso rimane ben poco, tuttavia, durante recenti lavori di ripristino si sono scoperti degli affreschi del 1652.